Nino Migliori: “sporcarsi le mani” nell’apprendimento

La foto Il tuffatore (1951) di Nino Migliori è stata scelta nel 2ooo dagli americani come simbolo per traghettarci verso il nuovo millennio, poiché evoca il coraggio e la tensione necessari per “tuffarsi” in una visione che appassiona, e quel sentirsi liberi di farne esperienza. E Nino Migliori, nato nel 1926 a Bologna dove vive e lavora, è il fotografo che più di ogni altro è ormai considerato un vero architetto della visione.

Ogni sua produzione è frutto di un progetto preciso sul potere della visione, tema che ha caratterizzato tutta la sua produzione. La sua fotografia, dal 1948, sviluppa uno dei percorsi più interessanti della cultura d’immagine europea e le sue opere oggi sono conservate in importanti collezioni internazionali.

Non dimentichiamo che Nino Migliori è anche un esemplare formatore per generosità e lucidità di obiettivi, per quell’invito a “sporcarsi le mani” nell’apprendimento (attingere alle humanities, diremmo noi), che vuol dire sperimentarsi e sperimentare, per contaminarsi e contaminare, specializzandosi così anche nelle abilità tecniche.

«… Sono sempre più convinto che, entrando nello specifico, sporcandosi le mani ed aumentando le nostre abilità, potremo creare per il futuro le condizioni per incrementare quel grado di formazione e di specializzazione che sempre più vengono richiesti in campo internazionale.»

Testo © Nino Migliori, (fonte http://www.photographers.it/articoli/ninomigliori.htm) pubblicato alle pagine 11 e 12 del libro edito dai tipi di Damiani Editore”I FUTURABILI corso di alfabetizzazione fotografica negli istituti comprensivi di Occhieppo e di Mongrado (Biella)”

Anna Maria Corposanto

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