Il mondo ci chiede di imparare a guardare e a pensare.   Abbiamo bisogno di imparare a capire cosa vogliamo dal mondo e cosa il mondo vuole da noi. Soprattutto all’interno del mondo delle organizzazioni, dominato dall’instabilità e dalla mancanza di un futuro, dove sembrano vuote le stesse parole destinate a costruirlo. Solo...

Permettono di conoscersi, aiutano a trovare significati, favoriscono lo sviluppo, danno una mano a crescere. Non sono soltanto modelli di pensiero ma sono profonde esperienze emotive. Mostrano possibilità e schemi di autorealizzazione per diventare chi voler essere. Prendono in seria considerazione il bisogno di essere amati, la paura di non...

Volevo scrivere qualcosa sulla gentilezza: una virtù lieve, impercettibile forse modesta che sembra soffocata da un'umanità impoverita e da un egoismo imperante. Mi interessava affrontare il tema della cortesia come dimensione manageriale. Soprattutto perché vedo manager che, nel sentirsi soli a gestire la distanza tra il presente della quotidianità e...

Eppure è sempre lì vicino a noi. Quando ci affanniamo per pagare il parcheggio o per ritirare il carrello della spesa. Sto parlando della moneta da 1 euro, simbolo dell’Unione Europea, tanto presente nelle nostre tasche che siamo portati a non osservarla e ad ignorarne l’immagine che vi è incisa....

[vc_row css_animation="" row_type="row" use_row_as_full_screen_section="no" type="full_width" angled_section="no" text_align="left" background_image_as_pattern="without_pattern"][vc_column][vc_column_text] Perché siamo così obbedienti quando squilla il cellulare o sentiamo il pling della notifica di un messaggio o di una email?   Il messaggio proseguiva con … “rimanendo comunque seduti con le cinture allacciate”. Una frazione di secondo dopo questo annuncio una onda ha rivitalizzato l’aereo,...

Tra gli interrogativi immaginari costruiti per testare il livello di etica, il più conosciuto è il dilemma del carrello ferroviario, il trolley. Immaginiamo un treno che sta per investire cinque uomini legati sui binari uccidendoli. Attivando uno scambio, il carrello verrebbe deviato verso un altro binario dove c’è un solo uomo....

Osservazioni, consigli, giudizi, suggerimenti. Ma come si sta male per le parole degli altri. Anche quelle dette a fin di bene. Perché noi vogliamo essere amati, e se non riusciamo a essere amati, vogliamo almeno essere stimati e se non stimati almeno essere rispettati. Per quanto cerchiamo di non essere influenzati,...

Si chiama Klout uno degli indici più utilizzati nel nostro tempo. Calcola il grado della propria influenza on line: l’ampiezza della rete sociale, la qualità dei contenuti ed il feedback ottenuto. Soprattutto quanto una persona piace e a quanti piace (i like). E allora ci si mette in mostra con parole, immagini, video per essere considerati. Si condividono pensieri e azioni per essere riconosciuti. E nello stesso network delle professionalità, se una persona chiede amicizia su Linkedin è consigliabile accettare o non accettare? Cosa conviene di più? A ben guardare, fatte le dovute e ovvie distinzioni, non molto è cambiato sotto questo punto di vista, rispetto al passato. La parola klout infatti è simile al termine omerico kleos “io ascolto” che definiva la rinomanza uditiva e più in generale la fama e la celebrità. In fatti Socrate, Platone, Aristotele furono i primi a parlare della necessità di essere importanti per gli altri. Qual è lo strumento per questa continua ricerca di attenzione? Il selfie.

Un antichissimo racconto cinese taoista narra di un contadino che viveva in un povero villaggio di campagna ed era considerato molto ricco, perché possedeva un cavallo per arare la terra e per trasportare oggetti. Un giorno, il cavallo scappò e tutti i vicini esclamarono: "Che disgrazia!”, ma il contadino disse semplicemente:...

“Siamo quello che siamo” è rassicurante: vuol dire accettazione di sé, valore dell’identità, autenticità, fedeltà a se stessi. È rispetto per gli altri e richiesta di rispetto. Un rapportarsi agli altri e a se stessi al quale danno valore anche le canzoni di Max Gazzè e Ligabue. Certo può trasparire la negazione di una possibilità di sviluppo, evoluzione: l’affermazione di sé e della propria okeità diventa la negazione della possibilità di cambiamento. Il copione di vita è quello e chi è fatto in una determinata maniera difficilmente potrà cambiare: una sorta di chi nasce tondo non può morire quadrato.