Cambiare in un mondo che cambia: Carla Guaraldo, HR Manager di NBC Inc.

David Cariani: Così come accade per molti nostri clienti anche voi di NBC vi state confrontando con un mercato, quello dell’intrattenimento, in grande cambiamento, con innovazioni tecnologiche che mettono in crisi i tradizionali modelli di business. Che impatto sta avendo tutto questo nelle pratiche di gestione e di sviluppo delle risorse? Quali sono le sfide che affronti ogni giorno nel tuo lavoro?

Carla Guaraldo: La realtà attuale è molto complessa e caratterizzata da continui cambiamenti che mettono alla prova le persone che la vivono. Nel mercato dell’intrattenimento, la digitalizzazione ha moltiplicato i sistemi di fruizione dei contenuti e ha cambiato inevitabilmente il comportamento dei consumatori e il modo di raggiungerli. Inoltre, la pratica della pirateria, particolarmente diffusa nel nostro Paese, sta mettendo a repentaglio questo mercato. Un esempio è quello del cinema: poter scaricare gratuitamente un film ancor prima della sua uscita, impedisce o limita la popolazione di persone che vanno al cinema a vedere quel prodotto. La grande sfida è dunque quella di gestire l’impatto che l’evoluzione tecnologia ha sul nostro mercato. Sicuramente in Italia la digitalizzazione è più lenta rispetto agli altri paesi, per ragioni strettamente tecniche, ma in ogni caso questo fenomeno sta prendendo piede, ha già apportato notevoli cambiamenti nei comportamenti dei consumatori e ne causerà altri nel prossimo futuro.

D: Per affrontare in modo efficace questo scenario di quali nuove competenze hanno bisogno le persone?

C: Sicuramente c’è bisogno di persone che abbiano la capacità di innovare, che siano aperte e che dimostrino curiosità rispetto ai trend del mercato. Nel modello di competenze NBC Universal è stata introdotta la digital fluency. Nelle valutazioni dei giovani talenti o dei best performer, riteniamo ormai fondamentale capire in che misura una persona è in grado di utilizzare prontamente e strategicamente le tecnologie digitali non solo per lavorare e imparare ma anche nella vita privata.

D: Mi pare di capire che la necessità è quella di evitare l’“effetto Kodak”: una grande azienda che non ha compreso la rivoluzione in atto e, restando ancorata a tecnologie tradizionali, nel giro di un anno è stata costretta a chiudere. Amazon, invece, intuendo la direzione in cui si sarebbe mossa la tecnologia e il mercato ha inventato il Kindle. È per queste ragioni che diviene fondamentale riconoscere tale competenza?

C: Esatto. A livello mondiale, Comcast e NBC Universal, sono sicuramente all’avanguardia e sempre alla ricerca di cambiamento. Nella realtà italiana, È necessario stimolare le persone a sviluppare la capacità di guardare oltre, di innovare, nella consapevolezza che non è pienamente prevedibile a cosa porterà lo sviluppo tecnologico.

D: In effetti, è difficile prevedere il futuro: in campo musicale quest’anno il vinile ha superato nelle vendite i cd. Parliamo di qualcosa che era assolutamente imprevedibile: il vinile ritorna in un modo completamente diverso da com’era in passato – un prodotto di nicchia – ma è pur sempre un business importante.

C: Assolutamente. Ecco perché il nostro obiettivo è di stimolare le persone affinché siano curiosi della realtà circostante in modo tale che siano in grado di dare un proprio contributo innovativo. Ed è ciò che abbiamo cercato di fare con l’Innovation Lab.

D: Ci avviciniamo così al tema della formazione. Certamente le dinamiche delle grandi realtà aziendali sono diverse da quelle di medie dimensioni. Quale confronto puoi fare viste le tue esperienze in entrambe le realtà?

C: Sicuramente nelle aziende di medie dimensioni il processo decisionale che riguarda la formazione e lo sviluppo delle risorse è più veloce e si ha la possibilità di raggiungere l’interlocutore finale in maniera più immediata. In NBC Universal sono riuscita a progettare eventi formativi mirati e anche a cambiarli, se necessario, secondo le esigenze delle persone e dei responsabili, mantenendo il file rouge dell’innovazione. L’azienda di medie dimensioni consente di fare di più e con una tempistica ragionevole. Le situazioni cambiano così rapidamente che nella grande azienda se si programma un percorso per l’anno successivo, si corre il rischio di ritrovarsi con un progetto superato, se non addirittura dannoso. Tutto viaggia a velocità elevate e il tempismo è importante. Indubbiamente NBC Universal fornisce tanti strumenti che supportano questi processi e che offrono la possibilità di tenersi aggiornati.

D: La mia esperienza nella consulenza mi ha convinto che nelle aziende di piccole o medie dimensioni la formazione per funzionare debba essere necessariamente molto vicina alle specifiche esigenze delle persone e del business quasi ad assumere la forma di coaching di gruppo. Cosa ne pensi?

C: Assolutamente si. E questo è vero anche per ogni funzione HR che deve essere organizzata in modo tale da fornire un supporto capillare per arrivare alle persone tenendo conto delle loro esigenze. È importante che le strutture HR si dispongano in prima linea per stare in continuo contatto con il business in modo che lo scambio d’informazioni avvenga con il giusto tempismo e in linea con le esigenze di sviluppo. La realtà aziendale italiana forse è ancora un po’ lenta nel fornire risposte e nell’agire per raggiungere risultati efficaci.

D: Che risposte deve essere in grado di dare una società di formazione a questo tipo di realtà?

C: Sicuramente deve fornire conoscenze che non siano solo ferme al mercato italiano. La consulenza deve saper dare risposte legate a un contesto internazionale. L’approccio legato solo al proprio contesto non è più sufficiente. Infine, oltre alla conoscenza delle dinamiche aziendali, sono necessarie la concretezza e la solidità per essere sempre all’altezza del proprio interlocutore.

D: Grazie Carla.

Nessun commento

Sorry, the comment form is closed at this time.